Il pavimento è certamente uno degli elementi di maggior importanza per imprimere l’effetto d’insieme che si desidera per il proprio ambiente.
Senza alcun dubbio, il parquet in legno rende qualsiasi spazio caldo, accogliente e di grande effetto. È capace di coccolare i nostri sensi generando sensazioni e atmosfere che influenzano il nostro benessere.
Forse ti sarai reso conto che dire parquet è molto generico; per questo motivo qui ti propongo una mini-guida che, in modo semplice e sintetico, ti aiuterà nel fare la scelta migliore per la tua casa.
Per la stesura di questo articolo mi sono confrontata con gli esperti di Parquet Romagna, ottimo rivenditore presente su tutto il territorio romagnolo.
Non solo estetica
Scegliere un pavimento in legno non è solo una questione estetica, è anche una scelta sensoriale: le venature creano morbide sensazioni tattili e delicati contrasti cromatici, mentre le porosità e i profumi ti accompagneranno per molti anni.
Il legno è un materiale vivo che con il passare del tempo si modificherà, arricchendosi di segni e tonalità che lo renderanno assolutamente unico.
Legno massello: sì o no?
Da ormai diversi anni il listello in legno massello viene utilizzato sempre meno. Le ragioni di questa scelta sono principalmente tre:
- I tempi di lavorazione in cantiere sono piuttosto lunghi. Per evitare dilatazioni, non solo sarà necessario far acclimatare i listelli negli ambienti in cui verrà montato, ma dopo la posa si dovrà attendere ancora prima di levigarlo e verniciarlo. Insomma, tutto questo tempo spesso non lo si ha.
- Ripristinare eventuali danni superficiali è più difficile. Sarà infatti necessario levigare nuovamente l’intera superficie del pavimento, dal momento che i listelli sostituiti saranno grezzi.
- Durata nel tempo. È vero che il massello è costituito in tutto lo spessore da legno nobile, ma la levigatura arreca disagi e costi: per questa operazione si devono infatti liberare gli ambienti dagli arredi, per cui nella vita di una casa si fa al massimo una volta a distanza di 20 o 30 anni dalla posa.
Inoltre, ad oggi è possibile ottenere listelli di grandi dimensioni anche in legno prefinito che, al contrario del massello, ha una stabilità di gran lunga maggiore e per questo gestibile anche in formati molto ampi.
Parquet prefiniti
La produzione si è quindi sempre più focalizzata in parquet prefiniti, che hanno molti vantaggi rispetto al massello. Il parquet prefinito di buona qualità è costituito da un supporto e uno strato superficiale di legno nobile.
Le doghe da parquet prefinito vengono trattate in fase di produzione, permettendo di non dover fare ulteriori lavorazioni di finitura in sede di cantiere.
Lo spessore dello strato nobile consente comunque una o due ri-levigature. Tuttavia, come detto anche per il parquet massello, essendo lavorazioni invasive si tende a farle meno possibile, solitamente ogni 25 o 30 anni. Di conseguenza, si può capire che anche un prefinito ha una vita molto lunga: rispetto al massello, con il parquet prefinito è possibile fare interventi locali andando a sostituire la sola doga danneggiata.
Tutte queste caratteristiche sono regolate da una normativa; se vuoi approfondire ti consiglio di leggere questo articolo, dove puoi anche trovare tutti i segreti per una posa a regola d’arte, caratteristiche delle varie essenze e notizie tecniche importanti, da conoscere per evitare errori dovute a superficialità e fretta.
Le doghe
A seconda della taglia e della grandezza, le doghe sono costituite in diversi modi.
Per doghe di grandi dimensioni, che vanno da lunghezze di 1,40 fino a 3/3,30 m è ottimale avere una lista costituita da tre strati:
- Primo strato: doga in legno nobile massiccio che sarà il piano di calpestio, solitamente di spessore 4 o 5 millimetri. Questa sarà la parte visibile una volta posato il parquet.
- Secondo strato: un’anima centrale, in listelli incrociati di legno massello tipo abete
- Terzo strato: la parte inferiore, costituita da un altro strato in legno nobile dello stesso spessore di quello superficiale. Nei parquet top di gamma, troveremo proprio la stessa essenza di legno.
Questa struttura a tre strati incollati fra loro rende la doga molto stabile in quanto, incrociando il verso della fibra, le tensioni naturali del legno vengono ben bilanciate consentendo di realizzare doghe grandi e allo stesso tempo molto stabili, oltre che difficilmente deformabili.
Per doghe di dimensioni più ridotte, basterà una doga a due strati:
- Primo strato: doga in legno nobile massiccio che sarà il piano di calpestio, di spessore 4 o 5 millimetri, visibile una volta posato il parquet.
- Secondo strato: composto da un multistrato incrociato di betulla assemblato con colle specifiche per consentire ottima resistenza agli sbalzi di umidità e temperatura.
Ovviamente, tutte queste spiegazioni sono molto brevi e semplificate. Se desideri approfondire, puoi leggere questo articolo.
Le finiture
È arrivato il momento di parlare di finiture, ovvero di come puoi scegliere di trattare il pavimento che hai scelto per la tua casa. Le finiture più utilizzate per il parquet sono principalmente due, verniciatura e oliatura, e sono le stesse sia per i masselli in opera sia per i parquet prefiniti.
Se vuoi scoprirne le caratteristiche principali che possono orientare la tua scelta, continua a leggere.
Parquet prefinito verniciato
Per ottenere questa finitura, vengono applicate sulla superficie di legno nobile un fondo e più mani di vernice. Questo metodo aiuta a creare uno strato protettivo, normalmente trasparente, che rende la superficie più dura e protegge il legno dalle sollecitazioni esterne come calpestio, acqua (in alcuni casi) e molto altro ancora.
Le vernici utilizzate per legno sono di due tipi: poliuretaniche e all’acqua. Le migliori sono bicomponenti all’acqua e garantiscono ottime prestazioni, una buona resistenza all’abrasione, e agli agenti chimici.
Inoltre, le vernici a base di acqua sono prive di solventi chimici tradizionali, non rilasciano odori o sostanze dannose e favoriscono un’ossidazione naturale del legno. Si possono anche scegliere diverse finiture, tra le quali opache, satinate, semilucide e lucide.
In caso di danni superficiali, non è tuttavia possibile ripristinare la doga, che andrebbe riverniciata. Si possono certamente sostituire le doghe danneggiate, ma queste avranno una tonalità diversa rispetto alle parti montate da tempo.
Una soluzione può quindi essere quella di effettuare la levigatura di tutta la superficie, liberando gli ambienti dai mobili e ripetendo il ciclo completo di verniciatura.
Come pulire un parquet verniciato
Il parquet verniciato richiede una manutenzione più semplice di quello oliato, poiché non necessita di trattamenti di oliatura o ceratura periodici in quanto la superficie non è porosa.
Per rimuovere la polvere utilizza per aspirapolvere l’apposita spatola, oppure un panno elettrostatico.
I lavaggi si effettuano con un panno ben strizzato. Si può usare sia solo acqua (non troppo calda!) sia acqua in combinazione a un detergente consigliato dal produttore del parquet. Assolutamente da evitare l’uso di macchine pulitrici a vapore, l’utilizzo di prodotti schiumosi, ammoniaca e sostanze aggressive come alcool e candeggina.
Parquet prefiniti con finitura ad olio
Il trattamento viene effettuato in fase di produzione, applicando sulle tavole più cicli di oliatura, rispettando i tempi naturali di assorbimento, esaltando così la bellezza naturale della materia.
Il processo crea una barriera che rende il legno abbastanza resistente alle macchie, all’usura e agli effetti dell’umidità e dell’acqua nel tempo.
I migliori trattamenti sono a base di cere, resine vegetali e oli balsamici che, oltre ad essere completamente naturali ed ecocompatibili, rendono il pavimento facile da pulire.
Manutenzione e pulizia del parquet con finitura a olio
È importante rinnovare periodicamente la finitura a olio per nutrire e proteggere il legno, stendendo semplicemente una nuova mano di prodotto, seguendo la direzione delle venature del legno.
In caso di macchie o segni è possibile intervenire effettuando parziali levigature e ritrattando la superficie con gli oli specifici, riportando il parquet come nuovo.
Il parquet cerato invece richiede una manutenzione diversa e un po’ più frequente del parquet ad olio.
Infatti, per mantenere la lucentezza originale ed evitare l’annerimento, è necessario effettuare periodiche ricerature; tuttavia, per fare questo è necessario rimuovere lo strato vecchio di cera.
Per farlo basta un panno inumidito in una soluzione di acqua e solvente a cera. Dopo un risciacquo si potrà infine procedere all’applicazione di una nuova mano di cera e alla lucidatura.
Esistono in commercio prodotti specifici da usare localmente per eliminare eventuali macchie o le strisce nere lasciate dalle scarpe con suola in gomma.
In questa guida alla scelta del parquet, abbiamo visto i due principali tipi di finiture che possono caratterizzare i pavimenti in legno, come sceglierle e come prendersene cura.
Nel prossimo articolo a tema parquet, ti parlerò dei diversi tipi di lavorazione che puoi scegliere per il tuo pavimento, in grado di cambiare radicalmente l’aspetto e l’effetto finale del legno.
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A presto,
Elisabetta
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